Settimana #23, 2018 — Di tanto in tanto, 5 cose che hanno catturato la mia attenzione, con qualche nota.
Miglior film visto di recente
Spivak. Ho scoperto questo piccolo gioiello su Netflix e l’ho davvero adorato. Perfetto il cast, messo insieme dai casting Riva Cahn-Thompson e Mary Vernieu. Con un strepitoso Michael Bacall nel ruolo principale — semplicemente perfetto per questa commedia.
Una lettura interessante
Ormai dobbiamo arrenderci al fatto che la Trap è attualmente la tendenza musicale più forte tra le nuove generazioni. Stranamente (e per mia fortuna) mia figlia di 9 anni ascolta tutt’altro: tra i suoi gruppi preferiti Ramones, NOFX, Weezer e molti altri appartenenti ad una generazione più vecchia. Ai miei tre nipoti, invece, è andata male —malissimo— e sono totalmente presi dalla Trap, in modo particolare da quella italiana che, se paragonata a quella d’oltreoceano, trovo davvero imbarazzante. Ascoltando alcuni tra i nomi più in voga della scena trap italiana — come Dark Polo Gang, Emis Killa o Sfera Ebbasta — mi chiedo sinceramente come si possa apprezzare qualcosa di così dozzinale e palesemente costruito a tavolino. Possibile che le nuove generazioni non si rendano conto di essere presi per il culo? Ripensando però al passato, ho dovuto ammettere a me stesso che la musica italiana non se la passava poi tanto meglio nemmeno negli anni ’80. Anche noi avevamo i nostri Sfera Ebbasta: Cecchetto, Charlie, Den Harrow (al secolo Stefano Zandri), Gazebo, una quantità non trascurabile di robaccia creata per la massa del grande pubblico.
Mentre mi arrovellavo sui gusti musicali discutibili dei miei nipoti, cercando di capire come prepararmi un discorso da zio moderno, mi sono imbattuto in un articolo di RollingStone Italia sul tema del “fregarsene altamente”. Un punto di vista illuminante — che mi ha fatto tirare un bel sospiro di sollievo.
Cosa sto ascoltando
L’overdose di Trapper mi ha riportato alla mente Too Many Rappers dei Beastie Boys, e da lì ho passato l’intera settimana ad ascoltare solo i brani del leggendario trio di New York. Sono stati tra i miei primi ascolti da ragazzino, ai tempi in cui suonavano ancora un punk/hardcore grezzo — conservo ancora la storica cassetta New York Thrash dove li ho scoperti per la prima volta. Ad oggi restano tra i miei preferiti in assoluto. Poco importa quale brano scegliere: non ne hanno mai sbagliato uno.
Una nuova abitudine
In questi giorni sto lavorando a ritmi davvero serrati, con diversi progetti in corso, consegne serrate e pochissimo tempo libero. Ho valutato che telefonate, messaggi, notifiche e aggiornamenti vari si rivelano spesso inutili, solo una piccola percentuale è veramente urgente o importante.
Per evitare interruzioni continue — e diciamo un bel po’ di stress — ho optato per una soluzione piuttosto drastica: telefono in modalità sparizione volontaria (modalità aereo) per buona parte della giornata. Tim Ferriss Mode attivata. Funziona, basta solo avere un po’ di coraggio.
Niente paura, però: sono sempre raggiungibile via email, che controllo con regolarità.
Miglior acquisto della settimana
Ho trovato questa splendida antologia nella mia libreria preferita. Si tratta di una raccolta dedicata alla grafica Metal & Hardcore, curata da Cristian Campos e pubblicata da Konemann Press. Oltre 500 pagine ricche di illustrazioni, copertine di album, t-shirt, poster, accompagnate da interviste, foto e molto altro, con i migliori designer e illustratori del mondo della musica estrema.
Possiedo buona parte degli album presenti nel libro e scoprire le storie dietro la creazione grafica è davvero interessante. Un volume che non può mancare nella collezione di ogni appassionato.