Mi occupo di casting dal 2009, spaziando dalla pubblicità al cinema, e spesso mi viene chiesto se ho qualche consiglio su come affrontare al meglio un provino. In sala casting cerco sempre di mettere gli attori a proprio agio e di dedicare a ciascuno il tempo necessario — ma SÌ, sono anche molto esigente. Pur essendo convinto che non esista una formula magica per superare un’audizione, devo ammettere che ci sono alcuni accorgimenti che a livello personale apprezzo — o al contrario non tollero — e che possono davvero fare la differenza e lasciare il segno durante un provino.

Naturalmente non pretendo di parlare a nome di tutti i casting director. Questi sono semplicemente alcuni consigli basati sulla mia esperienza diretta e su ciò che funziona per me. Ci vediamo in sala!


1. Stampati gli stralci, dannazione

Il mio lavoro è trovare il talento giusto per il ruolo, ma anche capire se un attore sia in grado di seguire le indicazioni. Quando lavoro in sala, mi capita spesso di voler modificare qualcosa — cambiare una battuta, aggiungere un’azione — e per questo ho sempre con me una copia stampata del copione, su cui prendo appunti o segno eventuali aggiustamenti. Spesso chiedo anche agli attori di fare lo stesso.

Capita però che alcuni — soprattutto i più giovani — arrivino senza una copia stampata e inizino a scorrere nervosamente il copione sul proprio smartphone o tablet, perdendo completamente la concentrazione. Senza contare che alcune sale casting sono schermate per evitare interruzioni — quella che noleggio abitualmente lo è — e molti vanno nel panico cercando di riaprire il PDF che non si carica più. Evitiamo perdite di tempo, nervosismi e stress inutili. Sei un attore, stampati gli stralci, perdio.

 

2. Assicurati che le tue foto ti rappresentino davvero

Prima di organizzare un casting passo in rassegna una quantità enorme di profili. Alcuni miei colleghi preferiscono un approccio diverso, coinvolgendo direttamente decine — a volte centinaia — di attori nelle loro sale casting, ma salvo richieste specifiche da parte della produzione o del regista, personalmente preferisco lavorare con un gruppo più mirato, cercando di portare in sala solo chi ritengo davvero in target, con lo scopo di ottimizzare tempi e risorse. Per arrivare a questo risultato, lavoro moltissimo tra casa e ufficio: per ogni candidato esamino foto, showreel, clip su YouTube, film, pubblicità, cortometraggi. Creo liste dettagliate, complete di immagini, appunti e link. Con un passato da grafico — e le mie fisime alla Rain Man — mi piace che tutto sia ordinato, visivo e ben organizzato.

Se sei un attore, sappi che tutto questo processo parte dalle tue foto. Considerale il tuo strumento di promozione numero uno. La foto perfetta deve rappresentare te, oggi, nella vita reale. Non presentarti ai provini con vent’anni in più rispetto alle foto che tu — o il tuo agente — avete inviato. E se il tuo addome scolpito ha lasciato spazio a una (sexy!) pancetta alla Jack Black, forse è il momento di rinnovare gli scatti. Tieni sempre aggiornati profilo e foto — e lascia perdere Photoshop.

 

3. Tieni aggiornato il tuo showreel

Lo showreel è uno strumento indispensabile, richiesto molto frequentmente dai casting director per valutare attori e attrici sulla base dei lavori già effettuati. Dopo le foto, è il modo migliore per mostrare chi sei e cosa sai fare. Se è fatto bene, può davvero aprirti porte importanti. Il mio consiglio? Aggiornalo almeno una volta all’anno, inserendo le scene più recenti e significative. Pochi giorni fa mi è capitato di ricevere uno showreel datato 2015 da un attore che sto valutando per un progetto. Mandare uno showreel così datato, a mio avviso, è segno di poca motivazione o attenzione verso il proprio lavoro. Il nostro è un ambiente composto da professionisti e creativi che amano il proprio lavoro, e se vuoi stare al passo, fai vedere che anche tu ci tieni davvero. Cura il tuo materiale, e tieni aggiornato il tuo reel.

Uno showreel efficace non dovrebbe durare più di 2 minuti. Non serve mostrare tutto quello che hai fatto: seleziona solo ciò che ti valorizza al massimo. Evita clip con audio o video scadenti, o scene dove ti si vede appena. Scegli momenti in cui sei protagonista, dove il tuo lavoro emerge con chiarezza.

Non hai lavorato di recente? Nessun problema: crea qualcosa da zero. Gira una scena con un amico (scegli la spalla migliore che conosci), registra qualcosa in casa o all’aperto. Personalmente non sono un grande fan dei monologhi, ma se sei agli inizi possono andare — l’importante è che siano brevi, incisivi e ben recitati.

 

4. Vestiti in modo adeguato, ma cerca di non sembrare un idiota

Cercando in rete “come vestirsi durante un provino” molto probabilmente i risultati ti suggeriranno che l’abbigliamento dovrebbe riflettere il ruolo da interpretare. Può sembrare un consiglio molto logico, ma credetemi in sala casting —ho visto cose che voi umani. Attori e attrici che si sono presentati con baffi finti, parrucche, trucchi elaborati, frac, tacchi da cubista… solo per citarne alcuni.
Una volta, un attore si è presentato per un ruolo in un film ambientato negli anni ’90 indossando un meraviglioso costume d’epoca del Cinquecento — aveva frainteso la sceneggiatura. In un’altra occasione, durante un provino per uno spot pubblicitario, e con incredibile stupore dei presenti, un’attrice è entrata in sala travestita da Marilyn Monroe ne “Quando la moglie è in vacanza” — senza che fosse richiesto da nessuna parte. In entrambi i casi gli interpreti erano palesemente nervosi e a disagio, e questo ha compromesso la loro prova.

Non serve travestirsi. Indossare qualcosa che suggerisca il personaggio, senza forzature, è sempre la scelta migliore. Se il tuo personaggio è un punk rocker, non c’è bisogno di farsi una cresta — ti basterà indossare una maglietta nera. Se interpreti un avvocato, una giacca andrà benissimo. Niente costumi di scena, non strafare, falla semplice. L’importante è sentirsi a proprio agio — lascia spazio al talento, non all’outfit.

 

5. Non mimare, non sei Marcel Marceau —Usa gli oggetti di scena

L’uso degli oggetti si scena (props) durante un provino divide da sempre i casting director: c’è chi lo trova fondamentale e chi lo considera una distrazione. Per qualche motivo sono soprattutto i direttori casting d’oltreoceano a non amare particolarmente l’uso di oggetti di scena durante un’audizione, mentre sono ampiamente accettati e richiesti dai casting europei. Personalmente, non amo il mimo. Trovo che la maggior parte degli attori semplicemente non sia in grado di mimare, tendendo a enfatizzare i movimenti e il risultato, quasi sempre, si riduce a una performance goffa e confusionaria. Molto meglio usare oggetti semplici — una tazza, una borsa, uno stetoscopio, una pistola finta. Le sale casting sono piene di oggetti di scena accumulatisi nel tempo, e di solito non c’è bisogno di portarsi nulla da casa. Quando la scena richiede qualcosa di molto specifico, di solito mi attrezzo e faccio trovare in sala quello che serve. Se la scena richiede oggetti troppo complicati, di solito la riscrivo e la adatto. Quindi per cortesia — lasciamo il mimo ai mimi.

 

6. Impara a fare una buona presentazione

Parlaci un po’ di te.” È la frase che manda nel panico molti attori. Eppure, è del tutto normale che durante un provino venga chiesta una breve presentazione, nota anche come slate. Alcuni casting director la richiedono solo agli attori che ritengono interessanti, alcuni non la chiedono affatto, mentre altri (come me) preferiscono chiederla a tutti quelli che sono stati convocati. Spesso questo momento viene sottovalutato, ma a mio parere il modo in cui ti presenti è una parte fondamentale del provino. Tieni presente che le tue registrazioni saranno visionate da più persone — regista, produttori, assistenti — quindi oltre alla preparazione per il provino prenditi il tempo per fare un po’ di prove e trovare il modo giusto per raccontarti. Una presentazione efficace non dovrebbe superare i 30 secondi e deve includere il tuo nome, la tua provenienza e una breve descrizione di te. Sii te stesso al 100%, non crearti un personaggio. Non dico che verrai scelto solo in base allo slate, ma ammetto che tendo a ricordare gli attori capaci di fare una presentazione coinvolgente o originale.

 

7. Impara a saper prendere indicazioni

Posso sembrare un po’ brusco, ma gli attori che non ascoltano le indicazioni del casting durante il provino possono diventare un vero grattacapo. Mi spiego meglio: capita spesso che qualcuno entri in sala con un’idea molto precisa di come interpretare il personaggio o la scena — e va benissimo, anzi, di solito sono proprio io che chiedo all’attore di farmi vedere la sua visione al primo take.

Il problema arriva quando, dopo aver dato indicazioni chiare per provare qualcosa di diverso, l’attore continua imperterrito a rifare la scena esattamente allo stesso modo, fedele alla proria idea — una, due, tre volte — dimostrando poca elasticità.

La capacità di adattarsi, ascoltare e riformulare la propria proposta scenica è un indicatore chiave di professionalità e collaborazione sul set. In sede di provino, il mio lavoro è capire se l’attore è flessibile, ricettivo e in grado di lavorare sotto direzione. Ignorare — o peggio, contrastare le mie indicazioni non è esattamente una mossa vincente. Vengo assunto non solo per capire quanto sei preparato, ma anche per valutare se sai adattarti alle richieste della regia — quindi puoi immaginare cosa scriverò nei miei appunti.

 

8. Non lavoro con feccia fascista

So benissimo che la mia è una posizione rigida, ma preferisco essere molto chiaro da subito: se hai idee fasciste, razziste, sessiste o omofobe, hai due opzioni: o te le tieni per te, oppure te ne resti a casa (e credimi preferisco decisamente la seconda). Non voglio feccia nei miei casting e nessuno vuole uno stronzo sul set.

Ho una personale blacklist di attori con cui non intendo collaborare. Non ti piace? Ti senti discriminato per le tue idee di estrema destra? Hai tutta la mia comprensione, ora gentilmente levati dal cazzo. Avanti il prossimo.

 

“Mi dispiace ragazzi, siete troppo rumorosi.
Avanti il prossimo.”

da Ritorno al futuro, 1985