Settimana 30, 2023 – Di tanto in tanto, 5 cose che hanno catturato la mia attenzione, con qualche nota.
Documentario visto di recente
Blood Cobalt: le pericolose e mortali miniere nella Repubblica Democratica del Congo. Il mondo sta entrando in una fase “green” nell’uso dell’elettricità, ma spesso non sappiamo molto sull’origine delle materie prime utilizzate per produrre le batterie e gli accumulatori dei nostri dispositivi elettrici, veicoli, laptop e smartphone.
Uno dei metalli fondamentali per la produzione di batterie è il cobalto. La Repubblica Democratica del Congo, uno dei Paesi più poveri al mondo, estrae da sola il 70% del fabbisogno mondiale.
Il mercato è completamente in mano ad aziende cinesi, che controllano ben 15 delle 19 miniere presenti nel Paese, e che operano per marchi come Apple, Tesla, Microsoft, Samsung, GM, Sony e molti altri.
In questo documentario del 2022, che vi invito a condividere il più possibile, il giornalista australiano Michael Davie indaga l’industria mineraria, soffermandosi soprattutto sulle condizioni di lavoro precarie, che spesso includono anche il lavoro minorile. Un documento scioccante che rivela quanto sia complesso e pieno di contraddizioni il cammino verso un mondo sostenibile.
Cosa sto leggendo
I’d Like My Life Back di Tommy Wilson. Wilson è un talentuoso artista canadese che nel corso degli anni si è specializzato in poster art in bianco e nero. Chiaramente ispirato alle locandine hardcore punk degli anni ’80 e ’90, l’artista utilizza diversi media per elaborare fotografie e disegni: vecchi fax, scanner, software e stampanti. Anche se per chi ha vissuto gli anni d’oro del punk e dell’hardcore questa estetica può sembrare molto familiare, Wilson realizza opere tutt’altro che anonime, in cui si percepisce pienamente la sua visione personale. Questo straordinario libro autoprodotto raccoglie dieci anni del suo incredibile lavoro.
Cosa sto ascoltando
Da Winnipeg, Manitoba, il quartetto noise/rock estremo KEN mode sono tornati con una serie di nuovi brani incredibili. Il loro nuovo album, Void, in uscita il 22 settembre, è la naturale continuazione di quel capolavoro che è Null del 2022. Entrambi gli album sono stati scritti e prodotti durante la pandemia, registrati nel 2021 e pubblicati in due momenti distinti. I preordini sono disponibili tramite Artoffact Records. Brano che sto ascoltando in loop: The Shrike.
Progetto che sto supportando
Bakemono, monster movie del regista indipendente Doug Roos. Doug è un grande appassionato di cinema anni ’80 e di effetti speciali pratici. Le sue principali ispirazioni per questo suo nuovo lavoro sono senza dubbio La Cosa, The Guyver e Wicked City. Ha finanziato questa produzione con i propri mezzi, girando con una Red Epic Dragon per 80 giorni a Tokyo, con un cast di oltre 40 attori. Tra gli interpreti principali Yukina Takase nel ruolo principale, Takashi Irie come co-protagonista, Jiro Ishikawa, Vanessa Mertenbacher, Sayuri Nakata, Hiro Senda, Alice Nemoto, Mai Mizusawa e Mone Watanabe. Il film è completato, ma Doug ha lanciato una campagna crowdfunding su Kickstarter per girare alcune scene aggiuntive prima di portarlo nei festival. Di seguito il link per supportare e dare una mano. Se amate e volete sostenete il cinema indipendente, questo è sicuramente un progetto interessante da tenere d’occhio.
Un film da riscoprire
Lost Angels del 1989. Ricordo di aver visto questo film in VHS da adolescente, unicamente perché nel cast c’era Adam “Ad-Rock” Horovitz dei Beastie Boys, qui al suo primo ruolo da protagonista. Ingiustamente poco conosciuto e mal distribuito, il film racconta la storia di Tim (Horovitz), un ragazzo problematico che viene mandato in un istituto psichiatrico dove stringe un legame con il Dr. Loftis (interpretato da un sempre straordinario Donald Sutherland), che sembra essere l’unico a comprendere davvero il suo disagio. Nel cast anche Amy Locane, Celia Weston, Graham Beckel e Patricia Richardson.
Diretto da Hugh Hudson (Greystoke, Momenti di gloria), scomparso purtroppo a febbraio di quest’anno, Lost Angels è decisamente un piccolo gioiello da riscoprire.